Questo è un resoconto del viaggio di Annone, Re di Cartagine, oltre le colonne di Eracle, nelle terre inesplorate dell'Africa.
Il resoconto del viaggio di Annone fu annotato da Annone stesso su una tavoletta esposta poi nel tempio del dio "Ba'al Ammon" a Cartagine. Abbiamo menzione di questo dallo storico greco, Arriano, nel suo "Anabasi di Alessandro". Vi furono delle traduzioni dal fenicio al greco che arrivarono fino a noi ricche di particolari e per questo abbiamo una buona conoscenza delle tappe del suo viaggio.
Il resoconto venne scritto nella forma di "Periplo". Un genere di letterattura nato nel VI secolo a.c. che ha scopi puramente pratici di riportare informazioni di un viaggio o di una rotta mercantile.
Il viaggio venne svolto durante il regno di Annone che visse nel VI secolo a.c. e racconta dell'esplorazione e della colonizzazione effettuata in Africa da parte dei Fenici.
I cartaginesi ordinarono ad Annone di navigare oltre le colonne di Ercole e di fondare delle colonne fenicie in Libia. Partì con 65 navi, 30.000 tra uomini e donne, con cibo ed equipaggiamento vario.
CommentiLa Libia anticamente serviva per indicare l'intera Africa.
Il numero di 30.000 sembra esagerato per il tipo di navi fenicie. J.G. Demerliac &J. Meirat pensano che un numero più verosimile sia 5.000 (sempre che il numero di navi partite al seguito di Annone sia corretto)
Due giorni dopo aver oltrepassato le colonne di Ercole, fondarono la prima città, chiamata "Thymiaterion". Giace su una grande pianura.
CommentiIl significato della città è "Altare dell'incenso. E' stata identificata col porto marocchino di Mehidya, 40 km nord da Rabat.
Navigando verso ovest, arrivarono a "Soleis", un promontorio Libico, coperto da alberi
CommentiSoleis è molto simile al fenicio "selaim" e vuol dire roccia. Molti identificano il luogo con 'Capo Cantin', conosciuto anche come 'Capo Baddouza'. E' comunque impossibile viaggiare poi a est da qui e quindi una valida alternativa potrebbe essere 'Capo Mazagna', da cui è poi possibile iniziare una spedizione sul fiume "Oum er Rbia"
In questo luogo dedicarono un tempio a Poseidone. Navigando a est per mezza giornata raggiunsero un lago. Non è lontano dal mare ed è ricoperto da lunghe canne, che vengono mangiate da Elefanti e animali selvatici.
CommentiAlcuni laghi possono essere trovati lungo il fiume "Oum er Rbia"
Dopo aver visitato il lago, navigarono per un giorno e fondarono 4 città:
- Karikon Teichos
- Gytte
- Akra
- Melitta
- Arambys"
CommentiCi sono varie interpretazioni. La più plausibile è che dopo aver fatto visita ad un capo della zona, questi gli abbia concesso di fondare delle colonie lungo il mare. Una città che ancora contiene l'antico nome di "Oum er Rbia" è "Pouth".
Si seguito riportiamo la presunta localizzazione di alcune delle città fondate:
Karikon Teichos: identificata con Azzemour. Molte tombe fenicie sono state trovate ad Azzemour. Il nome Azzemour indica "ramo di olive" in berbero, ciò che Annone stava proprio cercando.
Gytte: identificata con El-Jadida. E' stata trovata una necropoli fenicia. Il nome potrebbe derivare dal greco "Geth" che significa bestiame.
Akra: idenitifcata con Capo Beddouza. La parola greca "akra" è simile alla parola fenicia "rash" che vuol dire promontorio. Potrebbe essere letto anche come "hakra", la parola fenicia per "castello".
Melitta: Oualiddia. La laguna permette di avere un eccellente porto
Arambys: identificata con l'isola di Mogador, opposta a Essaouia. Il suo nome fenicio potrebbe essere stato "Har Anbin" che significa "montagna d'uva". Sono state trovate presenze archeologiche cartaginesi. Alcuni abitanti si guadagnavano da vivere estraendo colorante viola dai crostacei.
Continuando a viaggiare da qui, raggiunsero il Lixos, un largo fiume.
I Lixiti, una tribù nomade, stavano facendo pascolare il loro gregge quando arrivarono. Rimasero con loro un po’ e divennero amici
CommentiIl 'Lixos' è spesso identificato con il fiume 'Draa'. Comunque ci sono delle alternative. J. Carcopino (Le Maroc Antique, 1943, Paris) pensa che Annone ritorno al nord, dove è presente una grande colonia fenicia conosciuta come Lixos, vicino alla moderna 'El Araiche'. Le monete ritrovate riportano le lettere MQM SHMSH (Moqm Shemesh, dimora il sole) e LKSH (Lixos). Inoltre un fiume nelle vicinanze è chiamato Lekkous. E' plausibile, anche se un pò strano che sia ritornato a nord.
Un altro candidato è il fiume "Massa or Ghas" che si riversa nell'oceano 35 km a sud di Agadir. Il suo corso superiore è tra i più fertili in Marocco e qui vi era l'antica capitale Berbera del "Tazzarult", chiamata "Ilegh". Uno scriba greco potrebbe aver confuso Ilegh con Lixos.
L'ultima versione ha il vantaggio di confermare l'identificazione delle 5 colonie"
Al di la di loro gli Etiopi occupavano una terra piena di animali selvaggi. Era sovvrastata da grandi montagne, dalle quali il fiume Lixos scendeva. Secondo i Lixiti, strane persone vivono in queste montagne: uomini delle caverne che corrono più veloci degli orsi-
CommentiCon Etiopi vengono indicata la popolazione nativa africana. Le montagne potrebbero essere identificate con le montagne Guir, Taissa e Rich o con le montagne Rilf oppure con l'Anti-Atlas.
Quando ottenero interpetri dai Lixiti, proseguirono il viaggio costeggiando la riva del deserto per 2 giorni verso sud. Dopo aver navigato verso est per un giorno, trovarono, in una baia, una piccola isola che aveva la circonferenza di 5 stadi. Si stabilirono li e chiamarono l'insediamento Kerne. Calcolarono che la distanza da quest'isola alle colonne di Eracle era lo stesso da Cartagine.
Commenti"Kerne" è simile al fenicio "chernah", che significa ultima abitazione. Questa è stata identificata con l'isola di Herne nella baia di Rio de Oro. Un'alternativa indicata da J. Ramin("L'ultima Cerne" n R. Chevalier [ed.], Littérature Gréco-Romaine et Géographie historique. Mélanges offerts à Robert Dion, 1974 Parigi) l'identifica nelle isole della baia di Arguin sulle coste della Mauritania
Entrambe le localizzazione soffrono comunque dello stesso problema. Kerne è molto più lontano di tre giorni di viaggio in mare. Forse è stato un errore di scrittura ma il vero tempo di viaggio potrebbe essere stato di 20 giorni e non di 2.
Navigando da qui, attraversorono un fiume chiamato Chrete e raggiunsero una baia che conteneva tre isole grandi come kerne.Dopo un giorno di navigazione arrivarono alla fine della baia che era sovvrastata da enormi montagne pullulante da selvaggi vestiti di pelle d'animale. Lanciarono pietre e i fenici desistettero dallo sbarcare.
CommentiLe tre isole potrebero essere isole dell'arcipelago Tidra. Il fiume "Chretes" pone nuovi problemi. Nel manoscritto è scritto con un accento, indicando che lo scriba considerasse quella parola corrotta. Muller suggerisce che può essere identificato col fiume "Chremetes" che è conosciuto da Arisotele col nome "Stagira" e potrebbe essere ripreso dalla parola fenicia, "fiume di vino". Un altro problema è l'identificazione. Non c'è nessun grande fiume in quella zona. Il primo fiume che si oltrepassa è il fiume "Tenbrourt" nella baia di Arguin, ma è di dimensioni modeste. Il successivo è il fiume "Tijirit" che ha una largo estuario e sembra assomigiare. Comunque non sono presenti grandi montagne a sud della baia.
Da qui navigarono verso sud per 20 giorni. Rimanettero vicino alla costa che era abitata completamente da Etiopi. Anche i Lixiti non capivano il loro linguaggio
CommentiSe accettiamo il fatto che la spedizione facesse 100 km al giorno, i venti giorni di navigazione dovrebbero averli portati fino in Guinea. C'è una indicazione sull'avanzamento.
Annone indica che i suoi traduttori non riconobbero la lingua parlata. Questo potrebbe indicare che entrarono nella regione in cui è parlata la lingua "Kru" nel moderno Sierra Leone"
L'ultimo giorno, gettarono l'ancora vicino alcune grandi montagne. Queste erano ricoperte con alberi aromatici e colorati
CommentiUna possibile collocazione è Capo Mesurado, vicino a Monrovia. Da notare, la sua attenzione al particolare degli alberi e dei colori. Risponde alla necessità di trovare opportunità di commercio.
Navigando attorno le montagne per tre giorni , arrivarono davanti ad un grande mare oltre il quale si estendeva una vasta pianura. Durante la notte osservarono grandi e piccoli fuochi ovunque
CommentiDue giorni di navigazione portarono i Cartagenesi oltre il fiume Doubè, vicino a 'Capo Palmes', al confine tra Liberia e Costa d'Avorio e vedettero il Golfo di Guinea
Continuarono per 5 giorni lungo la costa, fino a che raggiunsero una grande baia, che secondo i traduttori doveva essere il corno dell'Ovest. C'era una grossa isola e all'interno una laguna salata, con un'altra isola ancora. Qui sbarcarono e videro nient'altro che foresta, ma durante la notte videro numerosi fuochi e sentirono il suono dei flauti, il battito dei cembali e dei tam-tam, e le grida di una moltitudine. Crebbe la paura e i loro indovini li invitarono a lasciare l'isola
CommentiIl corno dell'Ovest è citato in numerosi testi dell'antichità, ma sempre come un promontorio, mai come una baia. Potrebbe essere identificato con 'Capo Three Points' nel moderno Ghana. Dopo essere salpati dalla Costa d'Avorio, Annone raggiunse la penisola che da accesso alla baia di Benin. L'isola misteriosa dove i Cartaginesi passarono la notte potrebbe essere una delle tante a Ovest del delta del Niger
Velocemente, i marinai scapparono lungo una costa infuocata piena di incenso. Grandi torrenti di fuoco si riversavano nel mare e la terra era inaccessibile a causa del calore
CommentiQuesta storia è ripetuta nella riga successiva. Potrebbe essere quindi un errore di traduzione
Velocemente ed impauriti, salparono via da quel posto. Navigarono per quattro giorni e videro la costa di notte piena di fiamme. Nel mezzo vi era una grande fiamma, più grande delle alte e che apparentemente raggiungeva il cielo. Di giorno capirono che era una grande montagna che era chiamata, Carro degli Dei
CommentiE' dibattuta l'identificazione del sito Carro degli Dei (Greco: "Theôn ochèma"). Alcuni l'hanno identificato con il vulcano Kakulima, ma qusto non era più attivo ai tempi di Annone. Quindi non può che non essere il monte Cameron. Il nome nativo è Monga-ma Loba, "Sedia degli Dei", che in greco è "Theôn oikèma". Potrebbe quindi essere stato un errore di traduzione
Navigando lungo i torrenti di fuoco, arrivarono dopo tre giorni in una baia chiamata Corno del Sud
CommentiIl Corno del Sud dovrebbe essere un promontorio. Forse la penisola in cui si trova Libreville, capitale del Gabon. Un'alternativa potrebbe essere Capo San Juan: meno prominente, ma il primo ad essere incontrato dai Cartaginesi
In questo golfo trovarono un'isola, che somigliava alla prima, con una laguna, all'interno della quale vi era un'altra isola piena di selvaggi. Molti di questi erano donne con corpi pelosi, che i loro interpetri chimarono "Gorilla". Non furono in grado di catturare nessun maschio: Loro scapparono tutti, essendo buoni scalatori e difendendosi lanciando pietre. Riuscirono però a catturare tre femmine che rifiutarono di seguirli, morsicando ed urlando. Così le uccisero, le squoiarono e portarono la loro pelle a Cartagine. Poi navigarono indietro perchè le provviste stavano iniziando a calare.
CommentiL'incontro non può essere stato effettuato cull'isola Corsico e su nessuna isola, dato che gorilla non sanno nuotare. L'incontro deve aver avuto luogo sulla terra ferma e probabilmente in un punto a nord ovest della penisoa di Libreville.
L'autore Romano Plinio il vecchio, riporto che pelli di gorilla erano esibite nel tempi della dea Tanit, fino a che Cartagine venne distrutta dai Romani
Il ritorno deve essere stato difficoltoso, dato che navigarono in senso contrario al vento e alla corrente delle Canarie
Wikipedia, Annone il Navigatore
Brian H. Warmington, Storia di Cartagine, a cura di Il Giornale, Giulio Einaudi Editore, 1968, p. 83.
I Fenici, Milano, Bompiani, 1997, p. 213, 214-225, 226.
Brian H. Warmington, Storia di Cartagine, a cura di Il Giornale, Giulio Einaudi Editore, 1968, p. 87.
Livius.org, articles on ancient history
Immagine di Cap Bedouzza